Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria con il massimo di voti e menzione di merito per il curriculum studiorum presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari.
Frequenta diversi master annuali privati ed universitari in Protesi Fissa e Implantologia, Restaurativa estetica e Parodontologia.
Partecipa al Continuing Education dell’AIC (Accademia Italiana di Conservativa).
• Socio attivo dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP)
• Membro del Consiglio direttivo dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica
• European Prosthodontic Association recognised specialist in Prosthodontics (EPA)
• Socio attivo AIOM (Accademia Italiana di Odontoiatria Microscopica)
Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali, relatore in diversi congressi.
Dedica la propria attività professionale esclusivamente alla restaurativa con tecniche minimamente invasive, alla protesi fissa adesiva, all’estetica dentale.
L'attività professionale del Dr. Paolo Scattarelli si concentra sull'odontoiatria e la protesi dentale, con un approccio basato sull'eccellenza e l'innovazione. Specializzato in restaurativa minimamente invasiva, protesi fissa adesiva ed estetica dentale, il Dott. Scattarelli offre trattamenti personalizzati in base alle singole esigenze dei clienti.
Le protesi fisse su denti o impianti sono apparecchiature mediche progettate per sostituire denti danneggiati o mancanti, offrendo la possibilità di ripristinare l'estetica e la masticazione. Realizzate da un odontotecnico qualificato su prescrizione medica e sotto la supervisione di un odontoiatra, queste protesi non solo ripristinano i denti mancanti ma anche correggono imperfezioni funzionali ed estetiche, come forma, colore e posizione dei denti naturali.
L’usura dentale è fenomeno in forte crescita nella popolazione adulta ed è caratterizzata dal consumo delle superfici dei denti. Il dente colpito perde prima la sua parte più esterna minerale (lo smalto) e poi il suo nucleo interno (la dentina). Possono essere colpiti singoli elementi dentali ma più spesso ne soffre l’intera dentatura.
Esistono diverse tipologie di usure dentali riconducibili a problematiche che possono anche coesistere nella stessa bocca.
Il bruxismo produce un’usura delle superfici masticanti a seguito di un sfregamento tra i denti delle due arcate. Lo stress masticatorio può portare anche alla perdita di tessuto dentale in corrispondenza della gengiva con successivo ritiro della stessa.
L’erosione porta ad una perdita di tessuto dentale a seguito dell’assunzione continua e ripetuta di determinane sostanza acide (bibite acide, frutta, succhi di frutta) o a patologie preesistenti (anoressia, bulimia, reflusso, rigurgito). Il dente appare “scavato” e consumato dal contatto continuo con acidi.
L’eccessivo spazzolamento dentale eseguito con tecniche scorrette e non controllate può anch’esso portare a consumare la porzione di dente in prossimità della gengiva che tende a ritirarsi e ad esporre la sottostante radice.
I primi segni dell’usura dentale sono un’alterazione della forma dei denti.
L’assottigliamento e il frastagliamento dei margini i dei denti e il conseguimento accorciamento altera il sorriso e condiziona la vita
L’esposizione degli strati piu interni (la dentina) produce un colore giallo e un aumento drastico della sensibilità al freddo e al caldo. Nelle forme più avanzate si riscontra una difficoltà masticatoria con disagi muscolari al viso e all’articolazione mandibolare.
Come tutte la patologie del cavo orale bisogna agire sulla prevenzione e intercettare rapidamente il problema. Le visite periodiche associate alle sedute di igiene professionale sono utili per intercettare le cause dell’usura dentale.
I consigli dell’igienista dentale per un corretto regime alimentare, l’applicazione di fluoro e un bite possono bloccare il consumo dei denti e proteggerne la struttura residua e bloccarne l’ulteriore consumo.
Nei casi di usura più marcata è possibile ripristinare la forma e il volume originario dei denti andando a ricostruire la parte consumata.
I materiali (composito o ceramica) utilizzati, aderiscono tenacemente alla struttura dentaria residua creando un tutt’uno con il dente e permettendo il recupero della funzione masticatoria e del sorriso
Molto spesso la richiesta del paziente è quella di “ringiovanire” il proprio sorriso o eliminare inestetismi e malposizioni dentarie che compromettono le capacità relazionali e la sicurezza in se stessi. Negli ultimi anni tra i trattamenti più suggeriti dagli odontoiatri c’e l’utilizzo delle
faccette estetiche.
Le faccette dentali (o Veneers) sono delle sfoglie di ceramica o resina che possono essere applicate alla superficie esterna dei denti e che permettono di modificarne in maniera sostanziale colore, forma e posizione.
Il più grande vantaggio è quello che il dente sottostante la faccetta non viene ridotto ma solo irruvidito per facilitare l’adesione del materiale. E’ un intervento minimamente invasivo se ben progettato e realizzato secondo protocolli di lavoro codificati.
• otturazioni molto estese con difetti di colore o più volte eseguite nel tempo
• denti fratturati,
• dove esista la necessità di trasformare la forma di un dente (denti piccoli o di forma alterata)
• diastemi (spazio fra i denti), il cambio di forma del dente può permettere la chiusura di questi spazi.
• denti con lievi anomalie di posizione: denti ruotati o disallineati possono essere corretti con l’utilizzo delle faccette dentali
• denti che presentano difetti dello smalto, quali l’amelogenesi imperfetta
• denti resistenti allo sbiancamento (quando nonostante ripetute sedute non si raggiunga il colore desiderato)
• denti consumati, quale risultato di processi erosivi: chimici (vomito da bulimia, abuso di bevande acide, quali limone o vari tipi di cola); meccanici
(bruxismo, scorretto spazzolamento)
Le faccette hanno uno spessore di qualche decimo di millimetro ma quando posizionate si comportano come un dente naturale. Il segreto della loro resistenza sta nel preservare il tessuto dentale su cui aderiscono. L’odontoiatra misura lo spazio necessario alla faccetta e preserva tutto lo smalto disponibile. Le moderne tecniche di progettazione individualizzata consentono di mostrare in anteprima il risultato finale e calcolare gli spazi necessari alle faccette.
Le faccette se correttamente eseguite possono durare diversi anni ma richiedono controlli periodici. L’odontoiatria deve assicurare al paziente la possibilità di passare il filo interdentale negli spazi tra le faccette (in molti casi vengono unite tra di loro causando accumulo di placca e infiammazione gengivale).
Paricolare attenzione va posta nella fase di realizzazione e fissaggio delle stesse per creare un tutt’uno con il dente e garantire la resa estetica e la funzionalità nel tempo.
Negli ultimi tempi questo trattamento appare molto inflazionato e puntando a logiche di risparmio economico e di facile realizzazione ha prodotto una serie di fallimenti a distanza di qualche tempo dalla realizzazione (alterazione del colore, sensibilità, infiammazione gengivale, alterazione dell’estetica del sorriso).
Nel caso il paziente decida di sostituire o rimuoverle, questo comporta la necessità di consumarle con il rischio di danneggiare il dente sottostante.
Oggi tale intervento è possibile farlo in maniera minimamente invasiva e senza danneggiare la dentatura tramite l’utilizzo del laser all’erbio.
Il laser rompe il legame tra la ceramica e il dente permettendo il distacco della faccetta, senza dolore e senza coinvolgere la struttura sottostante con strumenti meccanici. L’operazione viene eseguita in poco tempo alla poltrona e permette di rifare una nuova serie di restauri che soddisfi le esigenze del paziente.
Non aspettare, prenditi cura del tuo sorriso oggi stesso! Chiama ora per maggiori informazioni!